Della mia brevissima esperienza come educatrice professionale in un
Centro Diurno con portatori di disturbi fisici e mentali, ho portato a casa tantissime emozioni.
Forse anche troppe.
Galattiche... per usare un termine che in quegli anni andava parecchio.
A distanza di tanti anni ho voglia di condividere delle
massime, che per me rappresentano un vero e proprio Mantra del Buon Umore, a partire dal nome della pagina Questa forchetta non gira e dello stupore dato dall'incapacità di un elementare utensile da cucina, di ottemperare al suo dovere arrotolando gli spaghetti nel piatto, ma lasciandoli lì esamini.
Un Mantra che sia privo del desiderio di sfottio e senza che ci sia voglia di ridicolizzare delle
diversità, anzi, forse di coglierne la genialità come anche la fragilità.
Comunque di sentire e di sentirli.
Sano buon umore raccolto su un taccuino, perché mai sono riuscita a stare
senza quest’esigenza di fermare cose, parole, persone con un tratto di penna o
di matita.
Questo mantra, un semplicissimo decalogo, lo dedico al suo ideatore - Antonio - che è diventato gerbera rossa da diversi anni, al suo tono sopra le righe, alla sua naturale sensibilità e capacità di far sorridere e a quei ricordi tutti.
1. Uomo avvisato… preciso
2. Occhio non vede, cuore… sbattuto
3. O mangi sta minestra o salti… il pranzo
4. Chi dorme… tu!
5. L’erba del vicino è sempre più… facile
6. Non c’è peggior sordo di chi non vuol… suonare
7. Buon sangue… bon soir
8. Meglio un uovo oggi che una gallina… fresca
9. La miglior difesa è… niente
10. Chi visse sperando… io
Bellissimo...nuovi stupendi punti di vista.
RispondiEliminaè quello che amo di più... punti di vista diversi partendo da certezze anche un po' ancorate.
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