giovedì 25 luglio 2013

Dimmi che hashtag hai e ti dirò chi sei

Duchessa di Cambridge grazie.

Grazie per il vestito a pois così discreto che ha messo in evidenza una pancia ancora gravida di maternità, così comune a tutte le altre puerpere, così fragile e delicata.
Nei prossimi giorni, arriverà ad odiarla quella stessa pancia ormai molle che fino a poche ore prima adorava e accarezzava perché era il modo più vicino per coccolare il suo bambino.
Ma è un attimo, passerà.
Grazie per non aver cercato un look più street che mettesse in bella mostra eventuali ingombranti tatuaggi.

Grazie per quello sguardo così luminoso e consapevole, senza vanti eccessivi ma ricco di sorrisi da indirizzare a tutti coloro che aspettavano quello che non solo lei ha vissuto come evento.

Grazie anche perché oggi si è andata a ritirare a casa dei suoi genitori senza passare prima dalla palestra per rimettersi in forma, shooting fotografico incluso.
In fondo il caldo sarà arrivato anche da voi e non è certo cosa stare in città con un neonato anche se la palestra per i vip è solo in centro e i personal trainer avrebbero fatto carte false per aggiudicarsi lo scettro della sua ritrovata forma fisica.

Grazie perché immagino che dovrà sforzarsi di comparire su qualche copertina, doverosa vista l’attenzione mondiale sulla sua figura, ma non posterà alcuna fotografia su un ipotetico social network col fiocchetto blu, dimostrando il suo vanto di passione!

Grazie anche perché non ci delizierà con i dettagli sulla sua intimità post-parto ritrovata con il Duca.

Grazie perché per un attimo ho pensato che, nel calderone dei nomi papabili, poteste attingere a qualcosa di più fantasioso, come fecero i suoi genitori con sua sorella.

Grazie anche al Duca che sembrava un figo vero da ragazzino per poi collocarsi nel range di anonima bellezza del Nord lasciando spazio al fratellino che ha bucato l’obbiettivo e non certo per le reali orecchie di famiglia: grazie William per aver indossato una camicia, ben stirata ma rimborsata sulle maniche perché ora a casa ci sarà tanto da fare.

Qui da noi la monarchia non sarebbe proprio cosa e non sapremmo davvero come gestire una gravidanza reale.

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