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giovedì 3 ottobre 2013

Vivo di e per gli appunti

Prendo appunti come se i concetti potessero scivolarmi dal cervello uscendo poi dalle orecchie.
Per indole mi piace vedere nero su bianco il mio pensiero così da fissarlo, per deformazione professionale invece se non scrivo non mangio, ma per il cuore ho voglia e bisogno di non perdere le perle rare di saggia ingenuità di mia figlia!

Tra le mille scartoffie e appunti di studio ho conservato dei fogli che ancora hanno un brandello di scotch che non aderisce più alle ante del mobile dove rovesciavo tutti i mondi scritti di Sofia molto piccola. Espressioni come sono golosa di coccole che solo a pensarci mi fa venire l’acquolina.

Ho riletto, con la voglia poi di condividere, la spiegazione che lei ebbe a darmi un paio di anni fa a tema Unità d’Italia.

Oggi a scuola abbiamo parlato dell'Inno d'Italia e dell'Unità d'Italia...
Devi sapere mamma che nel milleottocentoequalcosa, l'Italia era divisa in tanti paesi: tipo che Milano era qui, Venezia lì...
Poi a Milano è successo che... non mi ricordo come si chiamavano quelli che abitavano a Milano mamma...
"Milanesi?"
No, no milanesi no...
"Tipo austriaci?"
Sì brava mamma, austriaci proprio così.
Gli austriaci facevano tre lotte con i francesi. Pensa che i francesi non potevano uscire dalle case, dovevano stare nelle cantine, altrimenti gli austriaci li beccavano.
Fanno queste tre lotte e vince la squadra dei francesi.
E quando hanno vinto, l'Italia è diventato uno stivale.

Questa lezione non la dimenticherò mai.

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