Prendo appunti come se i concetti potessero scivolarmi dal cervello
uscendo poi dalle orecchie.
Per indole mi piace vedere nero su bianco il mio pensiero così da fissarlo, per deformazione
professionale invece se non scrivo non mangio, ma per il cuore ho voglia e bisogno di non perdere
le perle rare di saggia ingenuità di mia figlia!
Tra le mille scartoffie e appunti di studio ho conservato dei fogli che ancora
hanno un brandello di scotch che non aderisce più alle ante del mobile dove
rovesciavo tutti i mondi scritti di Sofia molto piccola. Espressioni come sono
golosa di coccole che solo a pensarci mi fa venire l’acquolina.
Ho riletto, con la voglia poi di condividere, la spiegazione che lei ebbe a darmi un paio di anni fa a tema Unità d’Italia.
Oggi a scuola abbiamo parlato dell'Inno d'Italia e dell'Unità d'Italia...
Devi sapere mamma che nel milleottocentoequalcosa, l'Italia era divisa in tanti
paesi: tipo che Milano era qui, Venezia lì...
Poi a Milano è successo che... non mi ricordo come si chiamavano quelli che
abitavano a Milano mamma...
"Milanesi?"
No, no milanesi no...
"Tipo austriaci?"
Sì brava mamma, austriaci proprio così.
Gli austriaci facevano tre lotte con i francesi. Pensa che i francesi non
potevano uscire dalle case, dovevano stare nelle cantine, altrimenti gli
austriaci li beccavano.
Fanno queste tre lotte e vince la squadra dei francesi.
E quando hanno vinto, l'Italia è diventato uno stivale.
Questa lezione non la dimenticherò mai.
Nessun commento:
Posta un commento