È la generazione che più mi fa
paura... É quella adulta che rimane chiusa
nella propria convinzione senza fondamento fin quasi a trovarsi incapace di
gestire autonomamente una situazione nuova, per nulla complicata, per nulla
impossibile.
Come per esempio prendere un
aereo.
Come, sempre per lo stesso
esempio, venire accompagnati in aeroporto dal figlio e rimanere parcheggiati in
un angolo spiazzati, alieni in un mondo in movimento, osservando tutti e
sperando di incrociare uno sguardo a cui chiedere: "ma voi dove andate?".
Ma dove andate voi che vi siete
persi, senza dire a vostro figlio che quell'aereo proprio non lo volevate
prendere, tanto che non l'avete neanche ascoltato rispetto alle procedure
di quell'avventura di viaggio, arrivata un po' tardi per essere la prima.
E allora andiamo dalla stessa
parte? E allora la seguiamo signora così non ci perdiamo. Anche noi abbiamo una
nipotina, quanti anni ha? Dodici?
Quanto vi siete persi nel
bisogno di mettervi in fila subito, stando in piedi piuttusto che aspettare
comodamente seduti, superando ogni passo con la sensazione di non essere
adeguati, nonostante il biglietto pagato, la carta d'identità valida, i bagagli
leggeri, i lucchetti chiusi, gli abiti stirati.
Quanto avete fatto fatica oggi?
Che peso vi siete portati dietro
durante il volo?
Peró che comodità fare 1200
chilometri in un'ora e mezza, vero?
Certo, sempre meglio stare coi
piedi per terra.
Ma ogni tanto sognare di volare
non vi farà male, ve lo assicuro.
È la generazione che mi fa
paura perchè sta ferma, è diffidente, stagna e stanca.
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