C’è voluto un po’ e coordinarsi non è stato semplice ma ce l’abbiamo
fatta.
Martedì ci siamo ritrovati.
Non tutti purtroppo ma comprensibilmente.
Più o meno la metà di tutti noi… con trent’anni
addosso in più… più o meno tutti genitori.
Tutti quanti insieme emozionati, anzi - per chiudere con la regola del più per meno meno, meno per meno più -
tutti quanti insieme più emozionati!
Martedì sera grazie alla tenacia di Aigor - il matto tra i matti a cui voglio
un bene sincero - siamo riusciti ad organizzare la cena con i compagni delle
elementari.
Special guest: la maestra.
Anzi no: La Maestra Unica, in tutti i sensi!
Con la fotografia delle elementari
in mano e la richiesta di autografargliela oggi.
Con un regalo uguale per ognuno di noi legandoci ancora di più in un ricordo unico che continuerà a scaldare il cuore nelle nostre case.
Con una serie di aneddoti e una visione d’insieme ignara alla nostra sfera “bambina” e che ritrovarla con lei è stata a dir poco strabiliante.
Martedì sera sento di aver riabbracciato la mia infanzia.
Anche grazie a loro e anche attraverso loro una parte di me è riemersa.
Ricordi nitidi, ricordi annebbiati, ricordi deformati di come eravamo quando…
Di quando, a parte i momenti vissuti nel nostro nucleo familiare, tutta la
settimana ruotava intorno al palinsesto scolastico…
a loro, a noi e alla bellezza di quella spensieratezza che già con l’adolescenza
è andata sfumando.
A chi non è potuto esserci, a chi purtroppo non c’è più, a chi ha fatto di
tutto per riagganciare contatti andando a citofonare porta porta e beccandosi
del venditore di pentole.
Alla torta così nostra, ai regali così divertenti, ai sorrisi così bambini.
Da fuori probabilmente hanno visto una tavolata di matti con il bisogno di
immortalare una semplice pizzata con fotografie su fotografie e Aspettate
un attimo che facciamo anche il video!
Da dentro siamo un gruppo di persone legate da un affetto vero che, anche
grazie alla tecnologia, ha recuperato un tassello, riaperto una finestra e
preso una boccata d’ossigeno.
E a Milano… hai presente?
Tutti così serenamente affiatati nel raccontarsi di oggi con una confidenza di
sempre davvero speciale.
Una confidenza che mi sorprende oggi mentre scrivo di noi.
È sempre difficile raccontare un’emozione perché quando diventa parola rischia
di perdere qualcosa di quel vissuto, ma esprimerla su un foglio - anche
virtuale - può, di fatto, tenerla viva e aggiungere valore nel tempo.
Grazie ragazzi dell’H…
Grazie a voi per tenere vive le parole de Il Piccolo
Principe: “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne
ricordano)”.
Grazie anche alla lettera H, bistrattata da tanti e sconosciuta da molti, ma di cui ho sempre sentito la presenza e che mi ha tenuta sempre vigile e attenta all'ortografia...
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